Descrizione dell'insegnamento |
Il Corso si muove in un'area di confine, quella tra le competenze umanistiche e le competenze tecnologiche, digitali: un terreno fecondo per la formazione di professionalità che sono e saranno sempre più centrai nei progetti di valorizzazione dei beni culturali, quali archivisti digitali, curatori di collezioni digitali, data architect, knowledge manager, data analist. Il Corso si aprirà con una panoramica sul tema dell’architettura della conoscenza e delle tecnologie alla base del Semantic Web, sugli Open Data e il loro Contesto normativo, per passare, poi ai Linked Open Data, grazie ai quali è possibile costruire dei grafi di conoscenza e delle reti semantiche tra i dati pubblicati sul web. Verrà approfondito il tema degli standard pubblicati dal Consorzio del W3C per la pubblicazione di Linked Open Data fino ad arrivare alle Ontologie di dominio e ai principali esempi nazionali e internazionali di pubblicazioni LOD. Inoltre verrà descritto il processo di costruzione di una banca dati a partire dal case study dell’Archivio storico Luce. Si prenderà in esame è il suo progetto di informatizzazione e digitalizzazione, seguendo l’intera filiera produttiva, dalla costruzione del dato alla sua pubblicazione, esaminiamo la fase ideativa di una banca dati, l’adozione di modelli descrittivi e di standard per l’organizzazione dei contenuti digitali, il processo di pubblicazione del patrimonio, le modalità di comunicazione scelte, soffermandoci sull’organizzazione dei contenuti offerta agli utenti con la realizzazione di un portale di consultazione, e sulle possibilità di riuso aggregativo delle informazioni - fondate sulla struttura semantica della banca dati - attraverso la successiva realizzazione di portali tematici, territoriali, o di integrazione con altri soggetti produttori di contenuti informativi.
Il Corso sposterà successivamente il focus sul destinatario della comunicazione, l’utente del web, sempre più centrale in un ambiente digitale ormai pervasivo, concentrando l’attenzione sul rafforzamento e sull’efficacia della comunicazione e introducendo una dimensione narrativa nella presentazione delle risorse digitali, approfondendo anche gli strumenti di data visualisation per raccontare le collezioni dei musei o degli archivi. Un’incursione nell’universo dei musei, ai digital curator alle prese con le tecnologie digitali per la valorizzazione delle collezioni e/o per la ricerca e il coinvolgimento dei pubblici onsite e online, consentirà di mettere meglio a fuoco la comunità degli utenti dei beni culturali nella doppia veste di visitatori - generalmente più estesa e trasversale rispetto all’universo specialistico degli archivi - e fruitori di contenuti online, sempre più frequentemente sovrapponibili agli utenti di archivi digitali, nelle pratiche sociali di produzione e riuso di informazioni e risorse che popolano il web. Infine, si approfondiranno le pratiche e nei progetti di public history per la costruzione, con i pubblici online e le comunità locali, di memorie collettive fondate sulle fonti digitali, conservate o prodotte, concluderà il nostro viaggio nell’ecosistema digitale del/i patrimoni/o culturale constatando come nello spazio sociale del web il pubblico sia sempre più co-creatore di memoria/e collettiva: nei progetti di storia locale, nella ri-definizione degli oggetti di musei e archivi digitali che vivono nella rete attraverso blog, social media, nuovi prodotti multimediali.
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Le informazioni relative agli obiettivi del corso sono descritte nel documento di PIANIFICAZIONE DIDATTICA. |
La sintesi visiva del programma del corso è accessibile nella sezione MAPPA CONCETTUALE. |
I testi obbligatori sono i seguenti:
- Maria Elena Colombo, Musei e cultura digitale: fra narrativa, pratica e testimonianza, Milano, Editrice Bibliografica 2020 (accessibile nella sezione BIBLIOGRAFIA relativa alla lezione n. 15).
- Mauro Guerrini, Tiziana Possemato, Linked data per biblioteche, archivi e musei, Milano, Editrice Bibliografica 2015 (accessibile nella sezione BIBLIOGRAFIA relativa alla lezione n. 1).
Invece, i testi consigliati sono:
- Letizia Cortini (a cura di), Il film negli archivi. Il punto di vista di Ansano Giannarelli, Fondazione AAMOD, Annali 14, 2011 (accessibile nella sezione LIBRI E ARTICOLI relativa alla Lezione n. 5)
- Maxene Graze, Museums Are Going Digital—and Borrowing From Data Viz in the Process, settembre 2020 (accessibile nella sezione SITOGRAFIA relativa alla Lezione n. 14)
- Intervista a Serge Noiret, La Public History: una storia col PH maiuscolo, in “Clionet. Per un senso del tempo e dei luoghi”, 4 [14-06-2020] (accessibile nella sezione LIBRI E ARTICOLI relativa alla Lezione n. 16).
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Sono disponibili nella sezione ESERCIZI domande a riposta aperta, che rappresentano uno strumento fortemente consigliato per la preparazione alla prova d'esame scritta.
Invece, i 10 ESERCIZI INTERATTIVI sono da considerarsi obbligatori e vanno svolti tutti nell'arco dell'erogazione seguita, al più tardi entro il giorno precedente la data di apertura dell'appello al quale lo studente intende iscriversi (ad esempio, se l'apertura dell'iscrizione all'appello va dal 20 al 30 gennaio, allora tutti gli esercizi obbligatori vanno conclusi e superati entro il 19 gennaio).
Ai fini dell'ammissione all'esame è necessario rispondere correttamente ad almeno 6 esercizi su 10. Ogni esercizio ha un massimo di due tentativi.
Tutte le informazioni relative alle modalità, criteri, requisiti e verbalizzazione dell'esame sono presenti nel documento GUIDA ALL'ESAME.
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Docente/Tutor Responsabile insegnamento |
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