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Daniele Lavia, studente Uninettuno e campione d’Italia di pallavolo con Trento

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Dopo aver conquistato con la Nazionale Italiana l’Europeo nel 2021 e il Mondiale nel 2022 (che mancava da 24 anni), Daniele Lavia ha aggiunto nella personale bacheca anche lo scudetto, vincendo con Trento il campionato italiano di volley 2022/23. Il 23enne pallavolista, nato a Cariati in provincia di Cosenza e di ruolo schiacciatore, è uno studente dell’Università Telematica Internazionale Uninettuno, iscritto al corso di laurea in ‘Diritto dell’impresa, del lavoro e delle nuove tecnologie’ presso la Facoltà di Giurisprudenza. Abbiamo intervistato in esclusiva Daniele, che ci ha raccontato la soddisfazione per i tanti trofei già conquistati nonostante la giovane età e la determinazione nel voler proseguire contemporaneamente anche la carriera universitaria con Uninettuno.

Daniele, dopo l’Europeo e il Mondiale con la Nazionale, è arrivato anche lo scudetto con Trento. La ciliegina che mancava sulla torta…
«Sicuramente è stato un triennio straordinario. Nel 2021 la vittoria dell’Europeo e della Supercoppa con Trento, nel 2022 il Mondiale e adesso lo scudetto. Un periodo che difficilmente dimenticherò».

Quando avete iniziato a crederci realmente al tricolore?
«Nonostante Perugia avesse dominato la regular season, noi ci credevamo perché venivamo dalla stagione precedente in cui abbiamo disputato tantissime finali, anche se le abbiamo perse tutte. Avevamo l’obiettivo di chiudere un cerchio con qualcosa di bello, considerando che coach Lorenzetti andrà via. Ci abbiamo creduto concretamente quando abbiamo battuto Piacenza in semifinale e quando Perugia a sorpresa è stata eliminata, perché è una squadra veramente dominante. Però la palla rotonda e come abbiamo visto può succedere di tutto. Nella finalissima contro Civitanova abbiamo dato tutto quello che avevamo e ne siamo usciti alla grande».

Dopo tutti questi successi c’è un minimo di appagamento o il mirino è già puntato verso nuovi obiettivi?
«Non mi accontento assolutamente. Un solo scudetto non basta, bisogna vincerne altri. Spero di ottenere tanti successi in carriera, punto per esempio alla Champions League, Coppa Italia e Mondiale per Club. E ovviamente alle Olimpiadi con la Nazionale. La pancia piena mai».

Parliamo della carriera universitaria (Daniele è uno studente di Giurisprudenza). Com’è nata la scelta di Uninettuno?
«Mi trovo molto bene. L’esigenza di un’università telematica è nata perché non potevo seguire le lezioni in presenza a causa dei miei impegni sportivi. Le video-lezioni online e le interazioni con i tutor, i professori e gli studenti sono perfette per chi come me doveva intraprendere una carriera universitaria parallelamente a quella lavorativa».

Come hai scoperto il nostro Ateneo?
«Ne avevo già sentito parlare perché è molto rinomata tra le università telematiche, ma in particolare me l’ha consigliato un mio compagno di squadra, Oreste Cavuto, che era già iscritto a Uninettuno e mi ha detto che si trovava molto bene. Diciamo che mi ha servito un ottimo assist».

Essere diventato un grande campione ti ha mai fatto pensare di abbandonare gli studi?
«No assolutamente non ci ho mai pensato. Anche perché ho sempre detto che prima o poi la carriera finirà e, non essendo noi dei calciatori che guadagnano milioni di euro, dobbiamo necessariamente pensare a qualcosa. E ovviamente con un titolo di laurea è tutto più semplice».

Sei ancora giovanissimo, ma ha già in mente cosa fare “da grande”?
«Ancora non lo so bene perché non mi aspettavo tutte queste vittorie, attualmente me le sto godendo. Vorrei comunque rimanere nel mondo dello sport, ma non come allenatore, preferirei il dirigente o il procuratore. O magari cambiare completamente strada e fare il commercialista o il consulente del lavoro, seguendo le orme dei miei genitori. Vedremo nel momento giusto».

A proposito di progetti, tornando alla pallavolo, nel tuo futuro c’è Trento?
«C’è Trento. Spero di rimanere ancora e di poter vincere altri trofei qui. Poi nello sport tutto è possibile e si vedrà».

Francesco Carci